Ciao Antonio,
ogni Collegio è una storia a sè, lo sai bene.
Io non ho mai fatto parte di un Collegio che, all'aumentare degli iscritti (quindi durante il periodo in cui le cose andavano ancora bene e si riusciva a lavorare con dignità), abbia mai diminuito la quota di iscrizione.
Non ho mai fatto parte di un Collegio che, per semplice scelta politica e altruista dettata:
- dalla crisi post 2008;
- dai margini sempre più risicati causati sia dall'aumento incontrollato degli iscritti (in nome del "
più iscritti, più contributi Cassa", che a Piacenza portavano ad abilitazioni annue con percentuali bulgare scatenando, come infatti sta avvenendo, una guerra tra poveri e cancellazioni in massa per insostenibilità dei contributi), nonché con l'abolizione de iure dei minimi tariffari;
- dalle incertezze legate, ma è solo l'esempio più recente, al Covid e al lockdown forzato, parzialmente ristorate con mancette decise molto più in alto;
abbia mai pensato di diminuire la quota di iscrizione.
Al contrario, ho sempre fatto parte di un Collegio che:
- ha sempre avuto una quota di iscrizione tra le più alte d'Italia (ricordate quando annualmente
di là si faceva il sondaggio?)
- nell'anno 2020, in piena crisi pandemica,
e dopo aver spedito raffiche di lettere di avvertimento e qualche volta di sospensione per la vicenda Formazione, piativa al buon cuore degli iscritti affinché "
chi può, paghi in anticipo", paventando di "
affitto da pagare" nonostante la sede sia di proprietà della Cassa, che l'ha acquistato una quindicina di anni fa apposta per lasciare l'immobile privato presso cui il Collegio aveva prima la sede;
- non ultimo, nel corrente anno 2023, ha inviato complessivamente quattro (dico quattro!) avvisi memento agli Iscritti, ricordando la scadenza del 30/04 u.s., inviandola anche a coloro che probabilmente avevano già pagato o comunque avevano intenzione di pagare nei termini.
Se aggiungiamo alla ricetta la personalissima opinione del Presidente, secondo il quale "
non abbiamo mai avuto tanto lavoro come adesso", riferendosi alle enormi quantità di lavoro generate dai bonus edilizi, asseverazioni, ricchi premi e cotillon
*... e se aggiungiamo anche il rincaro dei beni energetici... ecco che io mi aspettavo con certezza aritmetica l'aumento della quota di iscrizione, e ho letto l'intervento di Firenze esattamente in questo senso.
*Chi se ne frega se poi questo lavoro è lambiccarsi il cervello dietro una ridicola burocrazia, resa ancora più cervellotica dalla personalissima applicazione che ne fanno i commercialisti, i tecnici comunali, le società di consulenza aziendale per le banche, nonché sedicenti General Contractor e traffichini dalla buona parlata...